In un precedente articolo abbiamo parlato della forza del Social Commerce 2.0.
Adesso andiamo a vedere come alcuni brand hanno utilizzato questa strategia per migliorare la loro relazione con il pubblico e incrementare fiducia nel band e vendite sul loro e-commerce.
1. Sephora e il successo del social commerce su TikTok: l’Interattività che converte

Sephora, il gigante della cosmetica, ha sempre avuto una forte presenza digitale e una propensione all’innovazione. Con l’esplosione di TikTok come piattaforma di tendenza, Sephora ha riconosciuto il potenziale del Live Shopping per connettersi con un pubblico giovane, offrendo un’esperienza d’acquisto più dinamica rispetto al tradizionale e-commerce.
Strategia e implementazione
Sephora ha lanciato regolarmente sessioni di Live Shopping su TikTok, spesso in collaborazione con beauty influencer popolari e make-up artist. Queste sessioni non erano semplici presentazioni di prodotti, ma veri e propri “tutorial live” o “sessioni di Q&A” (domande e risposte) interattive. Durante le dirette, i prodotti venivano mostrati e testati in tempo reale, e gli spettatori potevano porre domande tramite la chat, ricevendo risposte immediate. Le funzionalità di TikTok Shop integravano i link diretti ai prodotti mostrati, consentendo un acquisto immediato senza lasciare l’app. Inoltre, venivano spesso offerti sconti esclusivi per i partecipanti alla live.
Risultati e implicazioni per il Social Commerce 2.0
Engagement elevato: le dirette hanno registrato un elevato numero di spettatori e un’intensa interazione tramite commenti e reazioni. Questo ha creato un senso di community e appartenenza.
Tassi di conversione significativi: la combinazione di dimostrazioni autentiche, interazione diretta con esperti/influencer e l’urgenza data dagli sconti live ha portato a tassi di conversione superiori rispetto ad altri canali.
Brand awareness: le live hanno permesso a Sephora di raggiungere un nuovo pubblico su TikTok e di capitalizzare sulle tendenze virali, trasformando la scoperta in acquisto.
Fiducia e autenticità: l’ambiente live e l’interazione spontanea hanno contribuito a costruire maggiore fiducia nel brand e nei prodotti, percepiti come “reali” e non solo pubblicizzati.
2. Warby Parker e la Realtà Aumentata per la prova virtuale degli occhiali sui social

Warby Parker, un brand di occhiali innovativo, ha rivoluzionato il settore eliminando gli intermediari e vendendo direttamente al consumatore. Una delle sfide principali per l’acquisto di occhiali online è la difficoltà di provarli per vedere come risultano una volta indossati. Per superare questa barriera e offrire un’esperienza più vicina a quella fisica, il brand ha investito precocemente nella Realtà Aumentata.
Strategia e implementazione
Ancor prima che le funzionalità AR fossero ampiamente disponibili sulle piattaforme social, Warby Parker ha sviluppato una propria app con una funzione “Virtual Try-On” basata su AR. Successivamente, con l’evoluzione della tecnologia e l’integrazione di funzionalità AR nelle app social (come i filtri Instagram o di Snapchat), il brand ha esteso questa esperienza anche sui propri profili social e in campagne mirate. Gli utenti potevano attivare un filtro AR che utilizzava la fotocamera frontale del loro smartphone per sovrapporre digitalmente diversi modelli di occhiali sul loro volto, permettendo una prova virtuale realistica. Questa esperienza veniva spesso promossa tramite post e storie, invitando gli utenti a “provare” i modelli e a condividere le loro scelte con gli amici, stimolando così l’User-Generated Content (UGC) e il passaparola.
Risultati e implicazioni per il Social Commerce 2.0
Riduzione del rischio d’acquisto: la possibilità di provare virtualmente gli occhiali ha ridotto l’incertezza e il rischio percepito dagli acquirenti online, portando a un aumento delle conversioni e una diminuzione dei resi.
Aumento dell’engagement: la funzione AR è intrinsecamente divertente e interattiva, incoraggiando gli utenti a spendere più tempo con il brand e a condividere le proprie “prove” sui social, generando traffico organico e brand awareness.
Differenziazione competitiva: Warby Parker si è distinta nel mercato offrendo un’esperienza innovativa che altri competitor non fornivano, posizionandosi come leader tecnologico nel settore.
Stimolo alla condivisione di UGC: gli utenti erano più propensi a condividere le loro foto/video con gli occhiali AR, creando contenuti autentici e gratuiti che funzionavano da potenti raccomandazioni.
3. Douglas Italia e la strategia di social commerce su Instagram e TikTok

Douglas è una delle principali catene di profumerie e cosmetica in Italia, con una vasta rete di negozi fisici e un’importante presenza e-commerce. Nel contesto della pandemia e della crescente digitalizzazione degli acquisti, Douglas ha cercato di replicare l’esperienza di consulenza e scoperta tipica del negozio fisico anche online, raggiungendo un pubblico giovane e attento alle nuove tendenze.
Strategia e implementazione
Douglas Italia ha abbracciato attivamente il formato del Live Shopping, in particolare su piattaforme come Instagram e successivamente TikTok. Ha organizzato sessioni in diretta con make-up artist professionisti, esperti di skincare e influencer in ambito beauty italiani. Durante queste live, venivano presentati nuovi prodotti, offerte speciali e tutorial passo-passo.
Interazione in Tempo Reale: gli spettatori potevano porre domande in diretta sulla chat, ricevendo consigli personalizzati sui prodotti. Questo emulava l’esperienza di consulenza in negozio.
Offerte esclusive: spesso, venivano proposti codici sconto o promozioni limitate nel tempo, validi solo durante la diretta, per incentivare l’acquisto immediato.
Call to action diretta: le piattaforme venivano utilizzate per inserire link diretti ai prodotti (spesso tramite sticker prodotto su Instagram o link in bio/TikTok Shop ove disponibile), rendendo il percorso d’acquisto fluido.
Contenuti didattici e di intrattenimento: le live non erano semplici “vendite”, ma momenti di approfondimento sui prodotti, consigli di bellezza e intrattenimento, che aumentavano l’engagement prima ancora dell’intento di acquisto.
Risultati osservabili e implicazioni per il Social Commerce 2.0
Aumento dell’engagement e della community: le live hanno consolidato la community di Douglas sui social, aumentando la partecipazione e la fedeltà del pubblico.
Rinforzo della brand authority: posizionando make-up artist ed esperti come figure di riferimento, Douglas ha rafforzato la propria autorità nel settore beauty.
Generazione di traffico qualificato: sebbene i dati precisi sulle conversioni in-app non siano pubblici, è evidente che queste attività hanno generato un traffico altamente qualificato verso l’e-commerce di Douglas. La combinazione di intrattenimento e possibilità d’acquisto ha accorciato il funnel di vendita.
Raccolta di feedback: la chat dal vivo ha fornito a Douglas un prezioso feedback in tempo reale sulle preferenze e domande dei clienti.
4. Satispay e l’integrazione strategica sui social media per la fiducia e l’adozione

Satispay è un’applicazione italiana di mobile payment che ha rivoluzionato il modo in cui le persone pagano e ricevono pagamenti, sia tra privati che nei negozi fisici e online. Il loro successo dipende fortemente dalla fiducia degli utenti e dalla capillare adozione sia tra i consumatori che tra gli esercenti. I social media sono stati un canale cruciale per costruire questa fiducia e stimolare l’adozione.
Strategia e implementazione
Sebbene non sia un e-commerce di prodotti fisici, Satispay rappresenta un eccellente esempio di come un servizio digitale possa sfruttare il Social Commerce 2.0, cioè l’acquisto di un servizio tramite interazione social e le sue dinamiche di fiducia.
Storytelling autentico e user-generated content (UGC): Satispay ha puntato molto sulla narrazione di storie reali e sull’incoraggiamento dell’UGC. Hanno promosso campagne dove gli utenti condividevano le loro esperienze positive con Satispay (es. “Pago con Satispay al mio bar preferito”), creando un effetto a cascata di prova sociale.
Micro-Influencer e partnership locali: anziché grandi influencer, Satispay ha spesso collaborato con influencer locali, blogger e piccoli esercenti (bar, ristoranti, negozi) che già utilizzavano e apprezzavano il servizio. Questo ha garantito un messaggio più autentico e una maggiore risonanza con le comunità locali.
Community engagement: Satispay ha investito nella gestione delle proprie community sui social, rispondendo attivamente a domande, risolvendo dubbi e celebrando i successi degli utenti e degli esercenti. Questo ha creato un senso di appartenenza e fiducia.
Funzionalità di cash-back promosse socialmente: una delle loro funzionalità chiave, il cash-back (un rimborso diretto su ogni acquisto), è stata ampiamente promossa tramite contenuti che mostravano i benefici immediati e tangibili per gli utenti, spesso con grafici semplici e accattivanti.
Partnership strategiche con brand riconosciuti: Hanno comunicato con forza le partnership con grandi catene o brand noti (es. Esselunga, Benetton, etc.) tramite i social, aumentando la percezione di affidabilità e utilità del servizio.
Risultati osservabili e implicazioni per il Social Commerce 2.0
Crescita esponenziale della base utenti: Satispay ha registrato una crescita impressionante di utenti e negozi affiliati, in parte grazie alla loro efficace strategia social basata sulla fiducia e l’UGC.
Forte brand advocacy: molti utenti sono diventati veri e propri “ambasciatori” di Satispay, promuovendo il servizio attraverso il passaparola e i propri canali social.
Superamento delle barriere di fiducia: in un settore, quello dei pagamenti digitali, che richiede molta fiducia, la strategia social di Satispay ha contribuito a costruire credibilità e a rassicurare i potenziali utenti e commercianti.
Acquisizione utenti tramite socialità: il modello di crescita è stato in gran parte “sociale”, dove l’adozione di amici e esercenti vicini ha spinto l’adozione di nuovi utenti.